La Chiesa di Crespi d’Adda è un’architettura nevralgica per tutto il villaggio operaio. Qui la domenica si riunisce tutta la cittadinanza in un momento di vita comunitaria.
Realizzata fra il 1891 e il 1893, è una copia esatta della chiesa di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio. L’incaricato della direzione lavori è l’ingegner Pietro Brunati che distingue la Chiesa dall’originale solo per il basamento in ceppo dell’Adda di 70 centimetri e per la scalinata in marmo di Verona.
Dal 1897, la Chiesa di Crespi d’Adda apre il portone alle 6.30 del mattino per l’unica messa della giornata, che segue i turni del lavoro presso la fabbrica operaia. Dal 1899, la domenica, ne vengono invece celebrate due.
Lavori di costruzione 1891-1893. Direzione: Ingegner Pietro Brunati Decorazione pittorica dell’interno: Luigi Cavenaghi 1896: Chiesa officiata da un Cappellano. 1925: Vicariato Parrocchiale. 1983: Parrocchia SS. Nome di Maria.
Il cimitero di Crespi d’Adda sorge al termine della lunga strada che scende dritta verso il paese, costeggiando gli edifici principali. Idealmente il percorso è simbolo della vita degli abitanti del villaggio operaio di Crespi d’Adda. Qui si possono soddisfare tutte le necessità di una persona che nasce in casa, cresce frequentando la scuola, si reca in chiesa e lavora in fabbrica, fino all’estremo saluto che la conduce al cimitero di Crespi d’Adda. Viene infatti vissuto come uno spazio conclusivo di un’esperienza esistenziale svolta dentro un universo autoconcluso. Superato uno spazio coperto da vegetazione e uno scavallamento del terreno, appare infatti la gigantesca presenza del mausoleo del camposanto.
Il cimitero di Crespi d’Adda è concepito, come il resto del villaggio operaio, per armonizzare i principi di funzionalità ed estetica. Tuttavia è l’unica area a non essere stata affidata direttamente a un architetto. Cristoforo Benigno Crespi decide di istituire un concorso. Indetto del 1896, tramite l’Accademia di Brera, viene vinto da Gaetano Moretti, che per portare a termine l’opera impiega ben 12 anni.
Progetto: 1896 Architetto: Gaetano Moretti I lavori per la costruzione del cimitero, del mausoleo e del viale d’accesso durarono dal 1905 al 1908. Oggi il cimitero e il viale d’accesso sono comunali, mentre il mausoleo è di proprietà della famiglia Crespi.
Dal 1897, la Chiesa di Crespi d’Adda apre il portone alle 6.30 del mattino per l’unica messa della giornata, che segue i turni del lavoro presso la fabbrica operaia. Dal 1899, la domenica, ne vengono invece celebrate due.
Lavori di costruzione 1891-1893. Direzione: Ingegner Pietro Brunati Decorazione pittorica dell’interno: Luigi Cavenaghi 1896: Chiesa officiata da un Cappellano. 1925: Vicariato Parrocchiale. 1983: Parrocchia SS. Nome di Maria.
Il cimitero di Crespi d’Adda sorge al termine della lunga strada che scende dritta verso il paese, costeggiando gli edifici principali. Idealmente il percorso è simbolo della vita degli abitanti del villaggio operaio di Crespi d’Adda. Qui si possono soddisfare tutte le necessità di una persona che nasce in casa, cresce frequentando la scuola, si reca in chiesa e lavora in fabbrica, fino all’estremo saluto che la conduce al cimitero di Crespi d’Adda. Viene infatti vissuto come uno spazio conclusivo di un’esperienza esistenziale svolta dentro un universo autoconcluso. Superato uno spazio coperto da vegetazione e uno scavallamento del terreno, appare infatti la gigantesca presenza del mausoleo del camposanto.
Il cimitero di Crespi d’Adda è concepito, come il resto del villaggio operaio, per armonizzare i principi di funzionalità ed estetica. Tuttavia è l’unica area a non essere stata affidata direttamente a un architetto. Cristoforo Benigno Crespi decide di istituire un concorso. Indetto del 1896, tramite l’Accademia di Brera, viene vinto da Gaetano Moretti, che per portare a termine l’opera impiega ben 12 anni.
Progetto: 1896 Architetto: Gaetano Moretti I lavori per la costruzione del cimitero, del mausoleo e del viale d’accesso durarono dal 1905 al 1908. Oggi il cimitero e il viale d’accesso sono comunali, mentre il mausoleo è di proprietà della famiglia Crespi.